Giorgio Strehler

« … io so e non so perché lo faccio il teatro ma so che devo farlo, che devo e voglio farlo facendo entrare nel teatro tutto me stesso, uomo politico e no, civile e no, ideologo, poeta, musicista, attore, pagliaccio, amante, critico, me insomma, con quello che sono e penso di essere e quello che penso e credo sia vita. Poco so, ma quel poco lo dico… »
(Giorgio Strehler)

Figura fondamentale nella storia del teatro, fondò, insieme a Nina Vinchi e Paolo Grassi, il Piccolo Teatro di Milano, situato in via Rovello ed inaugurato il 14 maggio 1947 con lo spettacolo L’albergo dei poveri di Maksim Gor’kij.

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Nella sua lunga attività, Strehler si collega alla tradizione italiana ed europea, e alle più recenti teorie novecentesche dell’arte drammatica, con riferimento alle lezioni, tra gli altri, di Bertolt Brecht, Antonin Artaud e Louis Jouvet. Attenzione viene data all’uso dello spazio scenico, dei ritmi spettacolari e all’illuminazione.

In accordo con la categoria proposta da Luigi Squarzina e accolta dalla teatrografia successiva, il lavoro di Strehler rientra nei canoni della regia critica: nei suoi spettacoli il regista cerca di restituire dignità al passato eseguendo un’interpretazione rispettosa del testo e della volontà dell’autore. Attraverso un approfondito lavoro di ricerca storica, egli cerca di raggiungere lo spirito originario dell’opera, ripulendola dei cascami della tradizione. Nel centro dell’interesse del regista sono sempre la storia, l’uomo e le sue azioni.

Nel 1971 gli è stato conferito il premio San Giusto d’Oro dai cronisti del Friuli Venezia Giulia.

Nel 1985, il governo francese gli mette a disposizione il Teatro Odeon: diverra’ Il Teatro d’Europa, che dirigera’, avendo per collaboratori il critico Renzo Tian e il teatrologo croato (jugoslavo, all’epoca) e regista Peter Selem. Nel 1990, il passo successivo, con la fondazione, assieme a Jack Lang, dell’Unione dei Teatri d’Europa, un’associazione a scopo culturale, con la volontà di fondere esperienze teatrali comunitarie sotto il segno degli scambi culturali. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio Europa per il Teatro.

Ha ricoperto la carica di senatore della Repubblica Italiana e di parlamentare europeo del Partito Socialista Italiano, subentrato nel settembre 1983 a Bettino Craxi. Nel 1987 venne rieletto al Senato con la Sinistra Indipendente.

È stato insignito della Legion d’onore (la massima onorificenza attribuita dalla Repubblica Francese) dall’allora presidente François Mitterrand. Regolarmente tornava a soggiornare a Lugano nel suo appartamento nel quartiere di Castagnola con vista sul golfo del Ceresio.

Il 23 novembre 1992 ha ricevuto dall’Università degli Studi di Pavia una laurea honoris causa in lettere.

Morì a Lugano la notte di Natale del 1997, durante le prove del “Così fan tutte”. Questa sarebbe stata la sua prima regia al nuovo Piccolo Teatro di Largo Greppi, che egli non inaugurerà mai. I funerali con grande partecipazione di cittadini e di autorità si svolsero due giorni dopo a Milano partendo dalla sede di via Rovello del Piccolo Teatro. Fu in quell’occasione che, dopo un’intervista al Corriere della Sera in cui la compagna Mara Bugni uscì per la prima volta allo scoperto, scoppiò una lite sull’eredità del regista fra la stessa Bugni e la moglie Andrea Jonasson, contesa conclusa dopo una battaglia mediatica durata settimane.

Le ceneri sono conservate nel cimitero di Trieste, sua città natale.

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Herbert con Karajan, Giorgio Strehler and Fiorenza Cossotto, Cavalleria Rusticana, La Scala 1966